Anelli: "Noi medici, così come gli esponenti delle altre professioni, abbiamo una grande componente di valori comune, condivisa attraverso il codice deontologico"
"Intestiamoci la battaglia per il Servizio Sanitario Nazionale". Così la Fnomceo, Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, per bocca del presidente Filippo Anelli, ha chiamato a raccolta questa mattina le società scientifiche. "La battaglia per un Servizio sanitario nazionale equo, sostenibile, solidale, universalistico ce la dobbiamo intestare noi professionisti della sanità- ha spiegato Anelli. "Noi medici, così come gli esponenti delle altre professioni, abbiamo una grande componente di valori comune, condivisa attraverso il codice deontologico. Siamo coloro i quali si prendono in carico la sofferenza delle persone, alleviandola attraverso la cura" ha aggiunto, rivolgendosi ai rappresentanti delle società scientifiche di area medica e odontoiatrica, chiamate a raccolta per condividere le preoccupazioni sulla tenuta, a quarant'anni dalla sua nascita, del Servizio sanitario nazionale.
Dopo gli ordini delle professioni sanitarie e sociali, dopo i sindacati medici, oggi ad aderire sono state appunto le Società scientifiche (invitate circa 50) tra cui quelle alle quali spetterà il compito di stendere le linee guida previste dalla Legge Gelli sulla sicurezza delle cure. Nuova riunione delle società la prossima settimana, per l'approvazione di un Documento sulle criticità che possono mettere a rischio il Servizio Sanitario Nazionale, l'uguaglianza dei cittadini nell'accesso alle cure e il rapporto di fiducia tra scienza e società. A preoccupare i medici è, soprattutto, la spinta verso il regionalismo differenziato che, se condotta in maniera troppo netta e senza compensazione, mette a rischio gli stessi Livelli essenziali di assistenza, l'uniformità della formazione dei professionisti e della qualità delle cure erogate. Appuntamento poi il 23 febbraio, quando si terrà il Consiglio Nazionale Congiunto di tutte le Professioni sanitarie e sociali.
Chi guadagna di più sono i chimici con 92.700 euro/anno, seguiti dai medici, con uno stipendio medio annuo di 90.593 euro e dai veterinari a poco più di 90.440 euro/anno
L’obbligo di prova, quindi, per il soggetto danneggiato, si ferma all’individuazione del cosiddetto nesso di causalità fra i due eventi
Il contributo che si versa è fiscalmente detraibile dalle imposte al 19% fino a circa 1.300 euro l’anno
Con lui Donatella Ussorio de l’Aquila, dalla beneventana Alessia Pica, rispettivamente Vicepresidente e segretario, Irene Pontarelli, di Isernia, con il ruolo di Tesoriere, e il romano Valerio De Lorenzo, consigliere
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Nocco, presidente AIIC, “Tutto il Paese e tutta la sanità con i suoi infiniti snodi, si attendono dalle soluzioni e dalle innovazioni tecnologiche un contributo effettivo in termini di miglioramento dei servizi, di qualità organizzativa, di ridimensi
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